€•° Œlangchain_core.documents.base”ŒDocument”“”)”}”(Œ__dict__”}”(Œ page_content”X‹210 COLLOQUI CON SÉ STESSO commetteresti molte colpe e diventeresti un brigante e un ribaldo capace di tutto. Ottavo: quanto più gravi sono i sentimenti d’ira e di dolore per determinate circostanze, rispetto alle circostanze stesse per le quali ci adiriamo e addoloriamo! Nono: la benevolenza è invincibile, quan- do sia schietta e senza affettazione o ipocrisia. Che male potrà mai arrecarti l’uomo più tracotante, se tu continui a essere benevolo con lui e, dandosene il caso, lo ammo- nisci con mitezza e cerchi di farlo ricredere con calma proprio nel momento in cui cerca di offenderti? «No, fi- glio mio, siamo nati per ben altro; non io ne ricevo un danno, ma tu, figlio mio.» E mostragli con tatto e da un punto di vista generale che la cosa sta così, che neppure le api si comportano in questo modo, né quanti animali vivono insieme. Ma non devi farlo né con ironia né con aria di rimprovero, ma con affetto, senza rancore nell’a- nimo e non montando in cattedra, né per farti ammirare dagli altri, ma, anche in presenza di altri, come se foste soli. Tieni presenti questi nove punti capitali come se li avessi ricevuti in dono dalle Muse e comincia finalmen- te a essere uomo, finché sei vivo. Guardati dall’adulare come dall’adirarti con gli uomini, ché entrambi gli atteg- giamenti non hanno di mira il bene comune e arrecano danno. Negli scatti d’ira pensa subito che non l’adirarsi è da uomo, ma che la mitezza e la cortesia sono qualità tanto più umane quanto più virili, e che l’uomo che abbia queste qualità ha anche forza, nervi saldi e valore, non chi s’indigna e si spazientisce, ché quanto più quest’at- teggiamento è appropriato all’impassibilità, tanto più lo è anche alla forza, esattamente come il dolore e l’ira sono segno di debolezza, giacché entrambi questi sentimenti sperimentano la ferita e la resa. Se vuoi, ricevi anche un”Œmetadata”}”(Œsource”Œm/mnt/ssd/data/python-lab/Jarvis-Cognitive/data/agents/aurelio/source_docs/27b063407ecd6b69__marco_aurelio.pdf”Œ file_path”h Œpage”KÑŒ total_pages”KíŒformat”ŒPDF 1.6”Œtitle”ŒColloqui con sé stesso”Œauthor”Œ Marco Aurelio”Œsubject”XÅSono i maggiori critici militanti e studiosi italiani a raccontare ogni opera in 10 parole chiave: per penetrare fino al cuore dei capolavori di tutti i tempi. Edizioni integrali, testi greci e latini a fronte, traduzioni eleganti, essenziali note a piè di pagina. In più, con le tavole sinottiche, è facile collocare vita e opere degli autori nel contesto storico, letterario e artistico. Possiamo considerare i ''Colloqui con sé stesso'' come una raccolta di meditazioni sull'uomo, la sua vita, il suo rapporto con il cosmo, redatte nella forma di ''esercizi spirituali'' finalizzati all'autoterapia, all'autodisciplina e all'autodidattica del saggio stoico. E in particolare, come la testimonianza di una pratica, anch'essa tipicamente stoica, dell'esame di coscienza quotidiano... La visione disincantata della condizione umana e del suo destino di morte/trasformazione... la ritroviamo nella ''Ginestra'' e in diversi passi dello ''Zibaldone'' di Leopardi.”Œkeywords”Œ”Œcreator”Œ"Adobe InDesign CC 2015 (Macintosh)”Œproducer”ŒDALiM BUILD=5320.9”Œ creationDate”ŒD:20170223125342+01'00'”ŒmodDate”ŒD:20190531104448+02'00'”Œtrapped”huŒtype”huŒ__fields_set__””(h hŒ__private_attribute_values__”}”ub.