€•é Œlangchain_core.documents.base”ŒDocument”“”)”}”(Œ__dict__”}”(Œ page_content”XÄ37 Libro i buiscono a una vita agiata, così da fruirne semplicemente quando ci siano e non sentirne la mancanza, se assenti; il fatto che nessuno avrebbe potuto dire che era un sofista o un impostore o un pedante, ma anzi un uomo maturo, completo, insensibile all’adulazione, capace di venire a capo della sua stessa vita e di quella altrui. Inoltre, il desi- derio di onorare i veri filosofi, senza biasimare gli altri, da cui pure non si lasciava sedurre; e ancora, l’affabilità e la cortesia non manierata; il prendersi moderatamente cura del proprio corpo, e non come chi è troppo attaccato alla vita, o per ostentazione, o come chi lo trascura, ma così da ricorrere, per la propria cura di sé, il meno possibile a medici, medicine e impiastri; e, soprattutto, il saper cedere il passo senza invidia a quanti avevano acquisito qualche abilità, come, ad esempio, l’oratoria, o quella derivante dallo studio delle leggi o dei costumi o di qualche altra di- sciplina, e l’aiuto loro offerto, perché ciascuno, nel campo in cui deteneva il primato, conseguisse la giusta fama; fa- ceva tutto secondo le patrie tradizioni, ma in modo tale che non fosse evidente che custodiva le tradizioni patrie. Inol- tre, la scarsa attitudine agli spostamenti e all’irrequietezza e la capacità di restare a lungo negli stessi luoghi e nelle stesse occupazioni; il ritornar subito, dopo gli attacchi del suo mal di testa, fresco e vigoroso alle incombenze abitua- li; il non aver molti segreti, ma pochissimi, rarissimamente e solo in rapporto con la ragion di Stato; l’essere assennato e ben misurato nell’offrire spettacoli, nell’intraprendere opere pubbliche, nelle elargizioni e in attività simili, es- sendo ciò proprio dell’uomo che bada solo a quanto è suo dovere fare, non alla gloria che può venirgli da ciò che ha fatto. Non faceva il bagno a ore insolite, né aveva la febbre del mattone, né si dava pensiero del cibo, dei tessuti e dei”Œmetadata”}”(Œsource”Œm/mnt/ssd/data/python-lab/Jarvis-Cognitive/data/agents/aurelio/source_docs/27b063407ecd6b69__marco_aurelio.pdf”Œ file_path”h Œpage”K$Œ total_pages”KíŒformat”ŒPDF 1.6”Œtitle”ŒColloqui con sé stesso”Œauthor”Œ Marco Aurelio”Œsubject”XÅSono i maggiori critici militanti e studiosi italiani a raccontare ogni opera in 10 parole chiave: per penetrare fino al cuore dei capolavori di tutti i tempi. Edizioni integrali, testi greci e latini a fronte, traduzioni eleganti, essenziali note a piè di pagina. In più, con le tavole sinottiche, è facile collocare vita e opere degli autori nel contesto storico, letterario e artistico. Possiamo considerare i ''Colloqui con sé stesso'' come una raccolta di meditazioni sull'uomo, la sua vita, il suo rapporto con il cosmo, redatte nella forma di ''esercizi spirituali'' finalizzati all'autoterapia, all'autodisciplina e all'autodidattica del saggio stoico. E in particolare, come la testimonianza di una pratica, anch'essa tipicamente stoica, dell'esame di coscienza quotidiano... La visione disincantata della condizione umana e del suo destino di morte/trasformazione... la ritroviamo nella ''Ginestra'' e in diversi passi dello ''Zibaldone'' di Leopardi.”Œkeywords”Œ”Œcreator”Œ"Adobe InDesign CC 2015 (Macintosh)”Œproducer”ŒDALiM BUILD=5320.9”Œ creationDate”ŒD:20170223125342+01'00'”ŒmodDate”ŒD:20190531104448+02'00'”Œtrapped”huŒtype”huŒ__fields_set__””(h hŒ__private_attribute_values__”}”ub.