€•© Œlangchain_core.documents.base”ŒDocument”“”)”}”(Œ__dict__”}”(Œ page_content”X„39 Libro i allevato presso la concubina del nonno, l’aver conservato l’innocenza, il non esser divenuto uomo prima del tempo e averne, inoltre, anche rimandato il momento. L’essere stato sotto un sovrano e padre che mi avrebbe portato via ogni sentimento di superbia e mi avrebbe fatto capire che è possibile, pur vivendo a corte, non aver bisogno né di guardie del corpo né di vesti sontuose, né di candelabri e statue e altri lussi del genere, ma che è possibile ridursi molto vicino allo stato di privato cittadino, senza per que- sto sentirsi indegni e noncuranti dei doveri che un sovrano deve assolvere nell’interesse dello Stato. L’aver avuto un fratello29 tale, capace, da un lato, di incitarmi col suo ca- rattere a prendermi cura di me stesso, dall’altro anche di allietarmi, nello stesso tempo, col suo rispetto e amore; il non essermi nati figli inetti o fisicamente menomati. Il non aver fatto ulteriori progressi nella retorica, nella poesia e in altre discipline, in cui forse sarei rimasto irretito, se in esse mi fossi accorto di procedere a vele spiegate. L’aver per tempo elevato i miei educatori alle cariche alle quali mi sembravano aspirare e non averne rimandato il momen- to con la speranza che, poiché erano ancora giovani, avrei potuto farlo in seguito. L’aver conosciuto Apollonio, Ru- stico, Massimo. L’aver immaginato, spesso e chiaramente, che vita sia quella vissuta secondo natura, così che, per quanto concerne gli dèi, i loro influssi, aiuti e ispirazioni, non c’era nulla che mi impedisse di vivere subito secon- do natura, e ne sono ancora lontano solo per colpa mia e perché non osservo gli ammonimenti, gli insegnamenti, per così dire, degli dèi; l’aver, il mio corpo, resistito così a 29 un fratello: Lucio Aurelio Vero, fratello adottivo di Marco Aurelio, che af- fiancò l’imperatore dal 161 al 169, anno della sua morte.”Œmetadata”}”(Œsource”Œm/mnt/ssd/data/python-lab/Jarvis-Cognitive/data/agents/aurelio/source_docs/27b063407ecd6b69__marco_aurelio.pdf”Œ file_path”h Œpage”K&Œ total_pages”KíŒformat”ŒPDF 1.6”Œtitle”ŒColloqui con sé stesso”Œauthor”Œ Marco Aurelio”Œsubject”XÅSono i maggiori critici militanti e studiosi italiani a raccontare ogni opera in 10 parole chiave: per penetrare fino al cuore dei capolavori di tutti i tempi. Edizioni integrali, testi greci e latini a fronte, traduzioni eleganti, essenziali note a piè di pagina. In più, con le tavole sinottiche, è facile collocare vita e opere degli autori nel contesto storico, letterario e artistico. Possiamo considerare i ''Colloqui con sé stesso'' come una raccolta di meditazioni sull'uomo, la sua vita, il suo rapporto con il cosmo, redatte nella forma di ''esercizi spirituali'' finalizzati all'autoterapia, all'autodisciplina e all'autodidattica del saggio stoico. E in particolare, come la testimonianza di una pratica, anch'essa tipicamente stoica, dell'esame di coscienza quotidiano... La visione disincantata della condizione umana e del suo destino di morte/trasformazione... la ritroviamo nella ''Ginestra'' e in diversi passi dello ''Zibaldone'' di Leopardi.”Œkeywords”Œ”Œcreator”Œ"Adobe InDesign CC 2015 (Macintosh)”Œproducer”ŒDALiM BUILD=5320.9”Œ creationDate”ŒD:20170223125342+01'00'”ŒmodDate”ŒD:20190531104448+02'00'”Œtrapped”huŒtype”huŒ__fields_set__””(h hŒ__private_attribute_values__”}”ub.