€•ß Œlangchain_core.documents.base”ŒDocument”“”)”}”(Œ__dict__”}”(Œ page_content”Xº19 Le 10 paroLe chiave di Martino Menghi hegemonikon dell’anima, perché esso è il luogo della ra- gione e della vita vera, dove si compiono e articolano i rapporti con sé stesso e con l’esterno. Così dichiara: «Le proprietà dell’anima: vede sé stessa, si articola, fa di sé ciò che vuole, coglie essa stessa il frutto che porta (ché i frutti delle piante e ciò che di simile c’è negli animali li colgono altri), raggiunge il suo scopo in qualsiasi momento le si presenti la morte … Inoltre, percorre col pensiero l’intero cosmo e lo spazio circostante e la sua forma, si estende nel tempo infinito, abbraccia il ciclico rinnovellarsi del tutto, considera e osserva che niente di nuovo vedranno coloro che verranno dopo di noi, né niente di più hanno visto coloro che sono venuti prima di noi … Altre pro- prietà dell’anima sono l’amare il prossimo, la verità, il contegno, il non onorare niente più di sé stessa, ciò che è proprio anche della legge» (XI, 1). Il passo è ricco di riferimenti a concetti cari all’autore. Si parla dell’eterna vicenda del cosmo che si rigenera periodicamente sempre uguale a sé stesso, tanto che le ge- nerazioni future non vedranno nulla di nuovo rispetto alla nostra, come del resto è stato per quelle passate. L’affer- mazione implica che la nostra esistenza, breve o lunga che sia, è un punto nella vita eterna dell’universo, un istanta- neo presente, il solo momento in cui possiamo dirci vivi, e l’unica dimensione che perdiamo morendo: «Anche se tu fossi destinato a vivere tremila anni, e altrettante decina di migliaia, tieni comunque presente che nessuno perde altra vita se non quella che vive, né vive altra vita se non quella che perde. Una vita lunghissima giunge, dunque, allo stesso punto di una vita brevissima. Il presente, in- fatti, è uguale per tutti, ciò che perisce è dunque uguale e ciò che si perde non sembra così che un istante. Nessuno”Œmetadata”}”(Œsource”Œm/mnt/ssd/data/python-lab/Jarvis-Cognitive/data/agents/aurelio/source_docs/27b063407ecd6b69__marco_aurelio.pdf”Œ file_path”h Œpage”KŒ total_pages”KíŒformat”ŒPDF 1.6”Œtitle”ŒColloqui con sé stesso”Œauthor”Œ Marco Aurelio”Œsubject”XÅSono i maggiori critici militanti e studiosi italiani a raccontare ogni opera in 10 parole chiave: per penetrare fino al cuore dei capolavori di tutti i tempi. Edizioni integrali, testi greci e latini a fronte, traduzioni eleganti, essenziali note a piè di pagina. In più, con le tavole sinottiche, è facile collocare vita e opere degli autori nel contesto storico, letterario e artistico. Possiamo considerare i ''Colloqui con sé stesso'' come una raccolta di meditazioni sull'uomo, la sua vita, il suo rapporto con il cosmo, redatte nella forma di ''esercizi spirituali'' finalizzati all'autoterapia, all'autodisciplina e all'autodidattica del saggio stoico. E in particolare, come la testimonianza di una pratica, anch'essa tipicamente stoica, dell'esame di coscienza quotidiano... La visione disincantata della condizione umana e del suo destino di morte/trasformazione... la ritroviamo nella ''Ginestra'' e in diversi passi dello ''Zibaldone'' di Leopardi.”Œkeywords”Œ”Œcreator”Œ"Adobe InDesign CC 2015 (Macintosh)”Œproducer”ŒDALiM BUILD=5320.9”Œ creationDate”ŒD:20170223125342+01'00'”ŒmodDate”ŒD:20190531104448+02'00'”Œtrapped”huŒtype”huŒ__fields_set__””(h hŒ__private_attribute_values__”}”ub.